Lettera ad un Albero mai piantato.
Albero mai piantato, se tu sapessi come alcuni umani trattano male i tuoi fratelli, incendiati, avvelenati, non curati, troppo poca riconoscenza per voi, eppure senza alberi non ci sarebbe vita.
Ci fornite buona parte di ossigeno, con la vostra legna abbiamo costruito la prima ruota, la prima casa, la prima barca, le prime medicine, ci avete dato cibo, riparo dal sole estivo e riscaldato in inverno. Tutti questi regali hanno permesso a noi esseri umani di raggiungere il livello di vita attuale, e in cambio non ci avete mai chiesto niente.
E proprio in questi giorni di fuoco, dove interi boschi sono finiti in cenere, viene alla mente che centinaia di alberi dovevano essere piantati in parchi urbani, dedicati ai bambini nati e adottati.
Lo sai, Albero mai piantato, che una legge recita che per ogni bambino nato, o adottato, il Comune doveva piantare tu e tanti altri tuoi simili, guarda cosa dice la legge in proposito:
Un albero per ogni bambino nato. “La Legge n. 10 del 14 gennaio 2013, impone l’obbligo ai Comuni di mettere a dimora un albero per ogni nuovo nato o adottato e provvedere ad individuare un’area sul proprio territorio comunale da destinare a parco urbano con posa di piante autoctone.
La nuova norma, che modifica quella del 1992, introduce inoltre prescrizioni per la tutela degli alberi monumentali e ridefinisce la Giornata Nazionale dell’Albero celebrata il 21 novembre, con lo scopo di valorizzare la tutela del patrimonio arboreo e boschivo italiano.
La norma prevede che la piantumazione deve avvenire entro sei mesi dalla iscrizione all’anagrafe, ed uno specifico “Comitato per lo sviluppo del verde pubblico” (istituito presso il Ministero dell’Ambiente, dove i Comuni devono inviare le informazioni relative al tipo di albero e al luogo di sua messa a dimora, nell’ambito di un censimento annuale del nuovo verde urbano) vigilerà sul rispetto della nuova Legge”.
A quanto appreso il Comune di Camaiore, a fronte dei bambini nati e adottati dal 2013, ha piantato ZERO alberi.