mercoledì, Gennaio 15, 2025
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Bravi tutti!

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La notizia è che alla rotonda, tra via Provinciale, e via Sarzanese, davanti dell’ex Kama Kama, sono stati riparati sia il cordolo stradale, sia la ringhiera rotta, ed è stata anche tagliata l’erba, ora tutto questo rende il transito visivamente più piacevole, ma soprattutto più sicuro.

Bravi gli operai, che con queste alte temperature hanno lavorato senza sosta, facendo un ottimo lavoro, brava l’amministrazione per l’avvio dei lavori, bravi i cittadini che ne hanno ampiamente discusso, stimolandone l’attenzione e la successiva decisione.

C’è da rimanere positivamente sorpresi davanti a questi, seppur singoli, interessamenti da parte pubblica alle segnalazioni cittadine, che certamente instaurano nei cittadini una buona aspettativa in quello che è l’interessamento comune.

“Vai Marcello, dietro ne dicono di tutti i colori, ma questa è certamente indovinata”.

Buon compleanno segnalazione.

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Esattamente oggi, un anno fa, la prima segnalazione su Camaiore.it, dedicata alla rotatoria tra via Provinciale e via Sarzanese, di fronte all’ex Kama Kama, dove una parte del marciapiede è stata divelta da alcuni autoveicoli creando, in questo modo, una pericolosa insidia stradale.

Il problema è che quella situazione si manifesta proprio in curva, in prossimità di una rotatoria, il che significa che nel caso un autoveicolo urtasse qualche pezzo di marciapiede, come si vede già sparso nella strada, potrebbe perdere il controllo e causare un incidente, coinvolgendo altri veicoli, con conseguenze sempre imprevedibili.

Ad oggi, vedendo lo stato del marciapiede, sembra che più di un veicolo vi abbia urtato contro, chissà i rischi corsi, e chissà quanti copertoni danneggiati.

Qualche mano pietosa intanto ha spostato i detriti dalla strada, ammucchiandoli sul marciapiede.

Sicuramente gli addetti alla sicurezza della strada avranno fatto una segnalazione su questa situazione, sta di fatto, che dopo un anno, quel pericolo è sempre in agguato, e nessuno interviene.

Di fronte a questi casi qualcuno potrebbe anche pensare che questa sia la prova del nove, sul fatto che siamo abbandonati a noi stessi, e quando qualcuno, stanco e stufo di questo abbandono, prova a rimediare, ecco cosa accade:

https://headtopics.com/

https://www.ilmattino.it

https://it.finance.yahoo.com/

Tornando a noi, siccome vi sono motivi di sicurezza da far rispettare, sarebbe giusto che anche il proprietario del marciapiede venisse multato, infatti la Polizia Municipale, in caso di infrazione, può multare anche il Comune, o qualsiasi altro “ente” che non rispetta le regole di sicurezza, ad esempio:

https://www.laprovinciadicomo.it

Bravi agenti, sono riusciti a far superare il concetto: “tra loro non si mordono”.

 

La passerella sul fiume

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La storia della passerella ci racconta che essa nacque per necessità.                               Gli operai e operaie che lavoravano nella cartiera, ora in disuso, accanto al fiume Camaiore, trovandosi la cartiera dall’altra parte della sponda del fiume, erano costretti ad un lungo giro, erano gli anni in cui la logica aveva ancora il suo valore, quindi fu realizzata una passerella che permise la scorciatoia.

Veniamo ad oggi, poco prima di entrare in Camaiore, sulla destra, è possibile vedere un’area, dove un ammasso intricato di vegetazione nasconde una passerella che attraversa il fiume.

La passerella ebbe un grave problema dovuto ad un distacco dell’asse.

Quindi per motivi di sicurezza il Comune provvedette alla sua chiusura, qualcuno però, per troppa comodità, trovava sempre il modo di passare, allora il Sindaco passò, come si dice, alle maniere forti, decidendone la sigillatura totale.

https://www.iltirreno.it/versilia/cronaca/2012/11/09/news/chiusa-la-passerella-di-fronte-alla-cartiera-e-pericolosa-1.6002159

Da circa venti anni non si può più attraversare, chiusa e con la vegetazione che fa il resto, si può serenamente dire che l’aspetto estetico della zona non sia dei migliori, praticamente è l’ingresso di Camaiore, e come biglietto d’entrata non crediamo sia così gradito.

Come utilità, il passaggio su quel ponte permetterebbe l’attraversamento del fiume, dove parecchi camminatori si inoltrano nel verde e tranquillo lungofiume, adiacente vi è anche un piccolo parcheggio, dove i frequentatori, anche in compagnia di bambini, utilizzerebbero volentieri quel passaggio dall’altra parte.                                  https://www.versiliabimbi.it/per-bambini/luoghi/una-passeggiata-lungofiume-anche-per-i-piu-piccini/194

Un caratteristico “ordinato” ponte, che attraversa un fiume è anche una piacevole visione, un attraversamento di un fiume significa sempre positività.

Non avendo a disposizione un programma di grafica, non ci è possibile illustrare come sarebbe l’area una volta ordinata, ma l’immaginazione ce lo fa capire ugualmente.

Dobbiamo anche aggiungere che la passerella sostiene un collegamento per cavi elettrici, non sappiamo se ancora attivi, e da questo particolare bisogna attingere attenzione in quanto, se la struttura è dichiarata inagibile, potrebbe crollare, lì sotto c’è l’acqua e, come ogni estate, c’è sempre qualcuno che porta il proprio amico a quattro zampe e rinfrescarsi, tutti insieme in quell’acqua.

Sembra che la proprietà della struttura, che si trova su suolo pubblico, sia privata, probabilmente della cartiera, in ogni caso il passaggio pubblico a cui è servita ne ha di fatto conferito un bene ad uso pubblico e, come per una strada privata, ma aperta al pubblico, la manutenzione spetta all’Ente, in questo caso forse il Consorzio di Bonifica.

Il responsabile locale, ossia il Sindaco, dovrebbe intervenire, così come intervenne nella chiusura, comunicando, a chi spetta la manutenzione, la necessità di intervento, sia per la sicurezza, il decoro, e come bene utile a residenti e turisti.

Tra l’altro, la realizzazione di una passerella sul fiume la troviamo proprio nel programma del Sindaco Marcello Pierucci: https://marcellopierucci.it/programma/pianificazione-territorio-opere-strategiche-e-assetto-del-territorio/ (Gli spazi verdi, il nostro futuro)

Ristrutturano piazze, strade, argini dei fiumi, e qualsiasi cosa gli venga in mente, sistemare quell’area, che è la più disordinata che si possa trovare lungo tutto il fiume, comporterebbe una così poca spesa, per tanta utilità, specialmente nella turistica estate.

Palio dei Rioni 2023

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https://www.facebook.com/paliorionicamaiore?locale=it_IT

Il Comune di Camaiore comunica che martedì 20 giugno alle ore 11.00, presso la Sala Consiliare “Pierantonio Graziani” in Municipio a Camaiore, è convocata la Conferenza Stampa di presentazione della XXXI edizione del Palio dei Rioni Città di Camaiore.

Ci dispiace tanto.

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il suo nome era Tiziana Bianchetti aveva 68 anni, la notte di giovedì primo giugno, sulla via Provinciale, ha perso la vita impattando contro una barriera di cemento (jersey) delimitante un cantiere, viveva a Camisano (Cremona), amava la Versilia e la frequentava spesso.

Molti automobilisti avevano visto e discusso di quel pericolo, la zona oggetto di lavori è su una strada in cui manca l’illuminazione pubblica, e quell’improvviso ostacolo era segnalato solo da luci di cantiere che non illuminavano adeguatamente la strada, quando invece, sia per la particolarità della strada di media velocità (fino a 70 Km/h, limitata in zona lavori a 30 Km/h) sia per l’ampia occupazione stradale, tutto doveva essere illuminato, come un albero di Natale.

Certamente l’impresa che sta realizzando i lavori, per le “luci di attenzione” ha rispettato le misure dettate dalle normative, misure standard si potrebbe dire, ma in quella particolare strada lo “standard” dovrebbe essere rivisto, competenza questa degli enti locali che avrebbero dovuto analizzare la viabilità e provvedere a nuove prescrizioni verso la Direzione dei lavori. Parliamo di quella tutela che sogniamo, forse anche di regolamenti.

Buio pesto!

Come già detto, molti automobilisti ne avevano indicato la pericolosità, quindi se tutto questo era stato visto e previsto dagli utenti della strada, a maggior ragione doveva essere visto, e previsto, anche da chi si occupa della sicurezza stradale.

Il cantiere dove è avvenuto l’incidente serve per il rifacimento di una parte del muro che delimita il fiume Camaiore, adeguandolo alla portata alluvionale duecentennale.

I lavori fino ad ora sembrano fatti bene, ma quello che non si capisce, e quello che ci si chiede, è perché stiano demolendo il “vecchio” apparente solido muro, che è sostenuto anche da un terrapieno interno (foto sotto), con un nuovo muro alto uguale al vecchio.

Non siamo tecnici, né pretendiamo di esserlo, è solo una parte di logica che ci porta a formulare una domanda: se il  nuovo muro rimarrà alto come quello che stanno demolendo, perché quei lavori?

La stessa logica ci porta a poche centinaia di metri indietro, in zona depuratore, dove l’alveo del fiume appare essere anche meno della metà, a confronto di quello oggetto di lavori, da quello che si vede quindi si può ipotizzare che, in caso di piena, se dovesse tracimare lo farebbe proprio in zona depuratore, prima ancora di raggiungere il “grande alveo”.

L’alveo dove verrà sostituito il muro (visibile a sinistra).

Anche se poi la zona depuratore sopportasse un’eventuale piena, quando l’acqua arriva qui, che si fa?

In zona Ponte di Sasso (davanti all’ex Kama Kama) infatti, vi è una strettoia dell’alveo che non sembra possa dare l’idea di poter arginare un sostenuto flusso d’acqua, che passerebbe invece in modo agevole nel capiente alveo distante poche decine di metri.

805.000 euro di spesa, dove apparentemente non se ne vede la necessità, con un cantiere fisso in mezzo alla strada per un anno, e dove su quell’improvviso ostacolo stradale, non sufficientemente illuminato, si è purtroppo interrotta la vita di Tiziana.

Nel luogo dell’incidente, ad oggi, 12 giugno, vi sono ancora rottami del veicolo dove Tiziana ha perso la vita, l’Ente, o chi per esso, non si è preoccupato di toglierli, nessun rispetto, nessuna compassione, sembrano rifiuti da seppellire nella polvere, proprio in quel cantiere.

Ricordiamo Tiziana Bianchetti, che, sia come donna, che come ospite, non è stata adeguatamente protetta.

https://www.laprovinciacr.it/news/cronaca/415439/lacrime-e-ricordi-per-l-ultimo-saluto-a-tiziana.html

 

Multato dopo aver regalato libri.

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Fino a poco tempo fa i rifiuti urbani venivano conferiti nei cassonetti che costeggiavano le strade, e quante volte accanto ad essi abbiamo visto oggetti ancora in buono stato che proprio per questo motivo non venivano gettati via ma messi a disposizione a chi sarebbero potuti ancora servire, quante belle cose a volte si trovavano vicino ai cassonetti, era un’utilità sociale anch’essa.

 

   

In alcuni Comuni prendono libri nelle isole ecologiche per una seconda vita.            https://www.palermotoday.it/cronaca/libri-vecchi-usati-raccolta-differenziata-rifiuti-rap.html.                                                                                                                     E c’è chi li toglie dai cassonetti proprio per donarli. https://www.repubblica.it/cronaca/2019/08/30/news/quei_libri_salvati_dai_ragazzi_in_un_cassonetto_il_nostro_tesoro_-301109742/

Anch’io così, 5 anni fa, decisi di regalare alcuni libri, messi ordinati in una scatola accanto ad un cassonetto della carta, situato in una piazzola, sicuro che qualcuno li avrebbe presi.

Dopo circa due ore, ripassai per vedere se erano ancora dove li avevo lasciati, erano stati già tutti presi, mi fece piacere, la mia intenzione fu premiata.

Dopo qualche giorno arrivò, dal Comune di Camaiore, una multa di 100 euro + spese, in quanto responsabile di abbandono di rifiuti, c’era una telecamera che aveva visto quando li appoggiai per terra, la telecamera riprese anche quando furono raccolti da qualcuno, quindi lo sapevano alla fine come era andata. (“Ma un pollo era caduto nella rete e non doveva fuggire con tutti i suoi soldi, qualcosa a noi”, questo è solo un pensiero).

Sanzione ritenuta esagerata, da qui la decisione di una giustificazione, producendo una difesa scritta, con il chiarimento che non vi era assolutamente intenzione di abbandonare rifiuti, in quanto non lo erano, e la prova fu data proprio da chi li raccolse per portarli via, per cui il fatto assumeva chiaramente aspetti di lieve entità.

Dopo l’invio dell’atto difensivo della sanzione non ebbi più notizie, pensai che fossero state riconosciute le mie giustificazioni, e che tutto fosse stato archiviato, invece no.

Dopo quasi 5 anni, è arrivata di nuovo quella sanzione, oltretutto maggiorata, la difesa che inviai non fu presa in considerazione, i termini non furono sospesi, quindi secondo il Dirigente del Comune Dr. Nieri, ho abbandonato rifiuti!

Se mettere a disposizione degli altri, alcuni libri, anche nei modi più fantasiosi, senza creare danno o pericolo, significa commettere un’infrazione… chi lo farà mai più?

                  La cultura si condivide, non si getta nell’immondizia!

Il dirigente che ha valutato il caso è una persona laureata, ha studiato, capisce l’importanza della lettura, capisce che i libri in buono stato ed attuali non si gettano nei rifiuti, ma si regalano, così come li vediamo in certi luoghi, appoggiati dove capita, dove si possono prendere gratuitamente in quanto qualcuno li sta regalando, come potrebbe un dirigente, appunto laureato, considerare un libro come un rifiuto?

Infine quello che è stato invece considerato sono stati 162 Euro di multa  (spese comprese), per aver in pratica regalato dei libri, oltre a ciò, ripresentandola dopo quasi 5 anni, vi sono state maggiorazioni e more, che potevano essere evitate solo se la risposta alla richiesta di archiviazione, pur negativa, fosse stata inviata entro la decorrenza dei termini di pagamento della sanzione, a quel punto chiaramente sarebbe stata pagata la sanzione (sempre ritenuta abnorme) originaria di 100 euro + spese.

Quando il Comune deve riscuotere mette a disposizione un’ampia gamma di modalità di pagamento…

Si sente dire in giro che qualche Comune invii richieste di pagamento per alcune sanzioni amministrative (per cui anche alcune tributarie) proprio pochi giorni prima che vadano in prescrizione (5 anni), in questo modo tra maggiorazioni, more e interessi la somma incassata dal Comune è superiore, sarà da crederci?

Questo non si sa, ma formuliamo allo scopo un breve ed elementare ragionamento:

Il Comune di Camaiore ha due strade, una è quella di far risparmiare i cittadini il più possibile, l’altra strada invece porta a fargli pagare il più possibile: quale sarà la strada che il Comune normalmente prende nei confronti dei contribuenti?

Un suggerimento alla risposta forse lo possiamo trovare in questo post: https://camaiore.it/2022/06/28/tassa-sui-rifiuti-urbani-tari-e-raccolta-differenziata/

Vivendo queste imposizioni viene il dubbio che alle istituzioni interessi fino ad un certo punto la nostra salute, così come la nostra serenità e il nostro benessere, una pratica giuridica e umana come dovrebbe essere, quello che invece appare è l’indifferenza ai nostri sacrifici, e conseguentemente la nostra frustrazione di fronte a tutto ciò.

In questi ultimi anni la presenza delle istituzioni non è stata percepita come una sicurezza, la sensazione generale è quella di sentirsi abbandonati, a volte anche umiliati e oltraggiati, non riusciamo più a capire chi ci deve tutelare, e anche dove possiamo rivolgerci per manifestare le nostre ragioni, oltretutto in un periodo come l’attuale, dove l’economia della famiglia, e anche dell’azienda, è messa a dura prova con enormi sacrifici da parte di tutti noi.

In quasi tutte le lamentele, il termine “il Comune” ricorre spesso, bisogna però ricordare che il Comune (Municipio) è un’istituzione creata per la tutela collettiva dei cittadini, quella è la sua funzione, piuttosto, se qualcuno che lavora “dentro” il Municipio, più che altro nei livelli di comando, non esercita correttamente le proprie funzioni pubbliche, addirittura violando leggi, ecco questo, di fatto, tradisce il suo giuramento di fedeltà all’Istituzione e quindi ai cittadini.

I dirigenti comunali, ogni anno, oltre al loro regolare stipendio, vengono premiati con altro  denaro in base al cosiddetto “premio di produzione”, ossia raggiungere un obiettivo prefissato dall’Ente.

A chi non viene da pensare: le multe, sono anch’esse motivo di “premio di produzione” a favore di qualche dirigente?

E ne fanno di multe: Tempo di bilanci per la polizia municipale di Camaiore: boom di sanzioni nel 2020

Tempo di bilanci per la polizia municipale di Camaiore: boom di sanzioni nel 2020

Candalla, il mulino e il Comune

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A Camaiore, dove la natura e la mano sapiente dell’uomo creano spettacolo, c’è un luogo suggestivo e magico, conosciuto da molti: Candalla e il suo mulino. https://it.wikipedia.org/wiki/Candalla

Ogni anno numerosi turisti e residenti percorrono via di Candalla per raggiungere le mete montane, tra cui le pozze di Candalla, dove passando dal ponte, vicino al molino, non si può fare a meno di fermarsi ad ammirare quella suggestiva cascata e, perché no, farsi un bagno nelle sue rinfrescanti limpide acque.

Famosa anche al di fuori dei confini nazionali Candalla viene spesso citata in articoli e pubblicazioni estere.

Frequentare quei luoghi sembra come vivere nel tempo passato, dove poche cose erano necessarie per vivere. Erano sufficienti terra e acqua, due componenti che hanno permesso la vita, e da questi due elementi parte anche la vita e la storia di Candalla, dove sorge una caratteristica struttura, chiamata il “Molino di Taccone”, conosciuta anche come il “Molino di Candalla”.

Il Molino di Taccone.                                                                                                   Un molino intatto si trova in prossimità della prima pozza formata dal torrente Lombricese, nella parte centrale della valle di Candalla, dove finisce la strada percorribile in auto, Questo complesso costituisce l’ingresso vero e proprio alla valle.                                     La prima notizia di questo opificio si trova in un estimo catastale del 1513 dove risultava di proprietà del Comune di Camaiore. Successivamente venne privatizzato e nei secoli la proprietà passò a diverse famiglie. Nei primi anni 2000, il Comune di Camaiore lo riacquistò dagli eredi dell’ultimo proprietario, Giuseppe Marchetti detto “Taccone”, per farne un museo. Taccone, particolarmente legato a questo molino, era riuscito a mantenerlo attivo fino alla fine del Novecento. (Tratto da Wikipedia)

Una rara immagine di Giuseppe Marchetti (Taccone) al suo mulino.

Scorrendo nella storia del “Molino di Candalla” si scopre che parte di quella struttura esisteva all’epoca in cui Cristoforo Colombo sbarcò nelle Americhe, si tratta indubbiamente di un edificio con una storicità da valorizzare e tutelare, sia per fini turistici sia come conservazione della storia locale.

Da qualche anno però, ossia da quando il Comune di Camaiore lo ha acquistato, le strutture che compongono l’insieme del molino stanno cedendo, di questo passo, se nessuno interviene, anche il vecchio molino finirà in macerie                                            (Taccone, particolarmente legato a questo molino, era riuscito a mantenerlo attivo fino alla fine del Novecento).

Avventurandoci nel percorso che porta al molino, e alla cascata con le sue pozze, lo spettacolo si presenta impietoso, subito di fronte troviamo una prima parte dell’edificio quasi completamente avvolto da reti e tubature ad impedire il crollo dello stesso.

                                         BENVENUTI IN CANDALLA

Molte finestre sono senza vetri, la porta di casa dell’ultimo proprietario (Taccone) sta perdendo pezzi, mura imbrattate.

Da alcune immagini si può vedere il degrado che avanza.

Se si dovesse fare un sondaggio, sulla scelta del posto peggiore dove collocare i contenitori dei rifiuti, ecco…. vincerebbe l’idea che ha avuto il Comune di Camaiore.

E’ necessario togliere quei bidoni e predisporre una minima isola ecologica nei dintorni.

Questo pannello serviva a valorizzare l’ambiente, elencando la fauna presente nei corsi d’acqua di Candalla. A parte la collocazione sul muro, l’idea era eccellente, il problema è la manutenzione del pannello, in quello stato serve solo a deturpare.

Chi si reca poi nelle pozze di Candalla, corre il rischio di infortunarsi, infatti, sempre sotto il “patrocinio” del Comune di Camaiore, in una incomprensibile ottica, vi sono recinzioni che, allo stato attuale, non solo appaiono inutili ma addirittura creano pericolo.                       Le recinzioni sono fuori posto, divelte, smembrate, contorte, alcune con appendici appuntite proprio in prossimità delle scalette che portano alle pozze dove già si transita su scalini scivolosi.  Il compito del comune è anche quello di prevenire gli infortuni, ma qui sembra sia assente.                                                                                                                                                                      Da così:                                                                  

                                                            A così:                                                                

                                                                                                                          Bambine, bambini, ragazze e ragazzi a decine passano da quel punto per tuffarsi nella pozza della cascata, possibile che nessuno abbia avuto la premura di togliere quei pericoli?

Il Comune di Camaiore si era interessato a trovare uno sviluppo, ma il progetto sembra fallito:                                                                                                                Parco regionale delle Alpi Apuane VERBALE DELIBERA N. 39 del 18/ 09 /2009.    Oggetto del protocollo ….. la creazione presso il Mulino di Candalla di un “Centro informativo didattico per la valorizzazione dell’ambiente naturale e della cultura localehttp://www.parcapuane.toscana.it/documenti/deliberazioni_consiglio/2009/Cd39-09.pdf

Altro tentativo:                                                                                                        “Nello spirito del protocollo il Comune di Camaiore, opererà per il recupero del Molino di Taccone, come parte integrante dell’intero progetto. “ https://www.luccaindiretta.it/versilia/2017/05/31/candalla-ok-al-protocollo-per-la-valorizzazione/94895/

Ribadito qui:                                        https://www.luccaindiretta.it/versilia/2017/04/22/camaiore-del-dotto-lavoro-e-sociale-saranno-le-priorita/91845/                                                                                         “La ricchezza dell’entroterra sarà resa accessibile attraverso la riqualificazione dei sentieri e l’attuazione di un serio progetto sull’area di Candalla e del Mulino di Taccone.”  (Programma elettorale 2017 – 2022, dove vi erano tanti altri progetti, i più finiti nel nulla).

Altro tentativo di cui non se ne sa più niente:                                                           Un ostello turistico nel mulino ecco il progetto per Candalla. https://www.iltirreno.it/versilia/cronaca/2019/11/20/news/un-ostello-turistico-nel-mulino-ecco-il-progetto-per-candalla-1.37926421

Manifestazione di interesse:                                                                              Recupero, adeguamento strutturale e funzionale per attività sociali, culturali e turistico ricreative del complesso denominato ex “Mulino di Taccone”…          https://www.comune.camaiore.lu.it/it/option=com_content&view=article&id=3820&catid=161 

Dichiarazione di Del Dotto in TV:                                      https://www.rainews.it/tgr/toscana/video/2019/08/tos-sentieri-trekking-cascate-candalla-camaiore-998089fb-220f-48c3-aa7c-14a461b58bba.html

Dopo i vari tentativi, andati tutti a vuoto, il comune pensava ai finanziamenti derivati dal PNRR. https://www.comune.camaiore.lu.it/en/news/6499-istituita-una-task-force-per-formare-un-parco-progetti-da-finanziare-con-pnrr                   Bisogna però rendersi conto che il PNRR doveva essere operativo dal 2022 ma con la caduta del Governo Draghi questi finanziamenti molto probabilmente non saranno più disponibili.  Se così sarà, come farà il Comune di Camaiore con la ristrutturazione del mulino (e delle altre opere sparse nel territorio bisognose di lavori)?

Di proprietà comunale dai primi anni 2000, l’area non è mai stata valorizzata dall’amministrazione, prima guidata dall’ex sindaco Bertola, poi è venuto il turno (decennale) Del Dotto. Adesso tocca a Pierucci (nell’augurio che sia finalmente il Sindaco che darà nuova vita al Mulino di Candalla).                            https://www.tuttitalia.it/toscana/91-camaiore/storico-elezioni-comunali/.

In conclusione:                                                                                                            Il comune, con i soldi dei cittadini, ha acquisito un’area tanto cara ai cittadini, per farla cadere a pezzi.                                                                                                    La perdita di un’opera, che va oltre il simbolico valore storico, significherebbe compromettere un punto tra i più incantevoli e visitati della provincia (e oltre) creando un enorme danno di immagine sia al territorio che ai suoi abitanti; gli amministratori responsabili abbiano bene in mente che potrebbe esserci un danno da risarcire  alla comunità. 

Multato anche il postino!

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Multato anche il postino!

Il lavoro del postino è quello, arriva con la sua macchina e si ferma per consegnare la posta, rimonta in auto e parte, rifermandosi dopo pochi metri per la consegna di altra corrispondenza, fa così per tutta la sua giornata lavorativa.

E’ accaduto che da noi il postino è stato visto da una “vigilessa” che, mentre consegnava corrispondenza porta a porta, nel suo breve tragitto, tra un’abitazione e l’altra, non aveva la cintura allacciata e per questo è stato sanzionato.

Il codice della strada non consente di guidare un automezzo senza avere la cintura allacciata, questo è chiaro, ma un minimo di tolleranza ci dovrebbe essere, specialmente in questi casi, con l’estenuante necessità di allacciarsi la cintura di sicurezza centinaia di volte al giorno solo per pochi metri di tragitto.

In molti ormai abbiano notato che la polizia municipale di Camaiore va avanti come un treno inarrestabile, senza alcuna flessibilità, e lamentele a non finire, anche per il comportamento, a volte “rustico”, degli agenti.

Come quel “vigile” che ha multato un automobilista per un’infrazione che non ha visto perché non c’era.                                                                                                          Il Il multato aveva chiamato lui stesso gli agenti a causa di un incidente stradale di cui riteneva aver ragione.                                                                                                   A seguito della multa, automaticamente, gli hanno anche contestato il torto, questi era un invalido con il contrassegno invalidi, rimasto basito dalla sorpresa in quanto gli venivano tolti ingiustamente punti sulla patente, rischiando di rimanere appiedato, un invalido.

Per il postino si è parlato di tolleranza, la legge non prevede questa forma, che rimane a discrezione dell’agente municipale, che con coscienza deve valutare la situazione.

La tolleranza della Polizia Municipale di Camaiore sembra però concederla solo nei confronti del Comune stesso o chi collabora con esso.

Automezzi Ersu caricati oltre la loro portata (tant’è che sull’asfalto spesso troviamo sacchi persi per strada) e che sfrecciano a velocità molte volte superiore anche sulle strade a particolare limitazione (30-40 kmh).

 

 

Automezzi comunali con attrezzature appuntite e affilate, soltanto infilate in un supporto senza blocco di sicurezza, in caso di ribaltamento queste attrezzature potrebbero piombare addosso a qualcuno e che ne potrebbe rimanere gravemente ferito, immaginate se uno di questi si ribalta vicino ad una scuola con i bambini ancora fuori.

 

Il ribaltamento e la perdita di attrezzi non è una cosa impossibile da accadere, l’automezzo ribaltato che si vede in foto è un modello simile a quello usato dal Comune.

 

Lavori per la “Triennale”, tutti gli operai impegnati nei lavori non hanno alcuna protezione individuale (caschi, cinture) come la legge impone.

 

Ma come vengono impiegati tutti quesi soldi visto che il Comune piange sempre miseria?

Questa guida può essere utile per l’annullamento di multe prese per “stato di necessità”

https://soluzionemulta.it/annullamento-della-multa-per-stato-di-necessita/

Telelaser non segnalato? Multa annullabile.

https://www.studiocataldi.it/articoli/27582-telelaser-nullo-il-verbale-se-l-apparecchio-non-e-presegnalato.asp

Autovelox, alcune multe sono annullabili.

https://www.quotidianomotori.com/leggi-e-normative/multa-nulla-autovelox/

 

 

Piazza XXIX Maggio

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Piazza XXIX Maggio è stata recentemente oggetto di lavori di pavimentazione, trasformata poi da strade carrabili e parcheggi a parziale isola pedonale, di cui non sappiamo assolutamente nulla riguardo ad una sua totale riapertura.

Come si può vedere nella foto in alto, la piazza in origine era composta da due strade, ognuna con un proprio senso di marcia, e sosteneva in modo egregio il transito dei veicoli provenienti e diretti a nord del territorio.

Un giorno, senza apparente motivazione, una delle due carreggiate (lato sud) fu chiusa incanalando il traffico sull’altra carreggiata.

Successivamente, a conclusione dei lavori di pavimentazione, è arrivata la definitiva chiusura, a parte un breve tratto senza possibilità di sosta.

C’è da tenere presente che la viabilità nella piazza era nata naturalmente come collegamento alla parte nord della città e i paesi limitrofi, e come in tutte le piazze c’era sempre varia attività, chi andava a Casoli, Metato, Vado, Greppolungo, Lombrici, era frequente una sosta nella piazza, per fare acquisti, nei negozi sorti in quei luoghi, proprio in virtù del traffico che ne favoriva il commercio, composto anche da merceologie pesanti che necessitano di un mezzo per il loro trasporto.

Persino molti turisti si fermavano lì per acquistare prodotti tipici e artigianali, da sempre tradizione nel commercio camaiorese.

Come si presenta ora la zona commerciale, desolata.

Chiusa Piazza XXIX Maggio (freccia verde) il traffico veicolare si è spostato su due strade, Viale Oberdan e Via Bellosguardo (frecce rosse) tagliando fuori la parte nord.

Il risultato è che ora parte del flusso veicolare, che una volta utilizzava le strade della piazza come collegamento, va ad aumentare il carico stradale soprattutto in via Bellosguardo, dove al semaforo con l’incrocio di via Fondi le auto ferme al semaforo, che intendono girare a sinistra, ossia verso il centro, sono costrette ad attendere che tutte le auto provenienti dal senso opposto (lato Montemagno) siano tutte passate, spesso però ve ne sono così tante che non hai il tempo per svoltare e ti ritrovi di nuovo il “rosso”, attendendo e sperando che vada meglio al prossimo “verde”.

Qualcuno nelle istituzioni sembra non accorgersi anche di un’anomalia, infatti a causa dell’intenso traffico che produce lunghe code, al semaforo la fila delle auto è costretta a sdoppiarsi, essendoci una sola corsia conseguentemente ne esce fuori una violazione al codice della strada, purtroppo gli automobilisti sono costretti a quell’infrazione anche perché pur volendo non hanno altra scelta.

Il problema è che a quell’impianto semaforico manca una “freccia verde” e una corsia riservata per chi intende svoltare a sinistra, comportando di fatto la riduzione della coda e del rischio di incidenti.

I malumori degli automobilisti sui tempi d’attesa sono sicuramente comprensibili, oltre a ciò l’aumento delle auto in coda comporta anche un aumento dell’inquinamento.

A complicare il già caotico quadro è stata poi la scelta della posizione del mercato settimanale, difatti ora i banchi occupano una delle due suddette strade, le auto non potendo percorrere viale Oberdan sono costrette a utilizzare solo via Bellosguardo, e con l’aumento del traffico aumentano le code.                                                            Pianificare un mercato in una strada di transito così importante non appare una buona scelta.

I “ruderi” rinvenuti nella piazza, che nessuno “ammira”, e che portano via solo spazio, sono circondati da paletti e catene nere che potrebbero non essere sicure, sia per i ragazzi che giocano sia per chi ha difficoltà visive.                                                                        Una soluzione, se proprio, inspiegabilmente, intendono mantenere quel progetto, potrebbe essere quella di applicare una lastra trasparente, di vetro o altro materiale, questo anche per evitare che diventi l’unico punto della piazza dove cresce si l’erba, ma quella selvatica, già iniziata.

C’è stato un grande parlare di questi “ruderi”, ora tutelati, e sono stati spesi anche dei soldi per la loro valorizzazione, quando a pochi metri di distanza (freccia azzurra foto sopra) in via delle Muretta (Nomen omen) si vedono delle mura in leggero degrado, dello stesso periodo storico , liberamente visitabili, opere sicuramente di maggior valore storico ed estetico ma non tutelate, visto che chiunque se vuole ne può prendere un pezzo.

In pratica quello che hanno “incatenato” sono le fondamenta delle mura che esistono ancora lì vicino, e su cui nessuno interviene per la loro tutela.

Ci chiediamo quale sia stata la necessità di chiudere una strada e farne un’area pedonale di poca utilità, ma ci chiediamo anche se rientra nelle prerogative di un’amministrazione cambiare la natura giuridica di un’area adibita a strada e parcheggi e trasformarla una piazza chiusa al traffico, danneggiando interessi e creando complicazioni ai tanti che la percorrevano, chi per lavoro, chi per raggiungere casa.                                                  Da lì ci passavano anche le ambulanze, i vigili del fuoco, le forze dell’ordine, costretti ora a lunghi e tortuosi giri.

Oltre a ciò, le abitazioni e negozi della piazza (Uffici ACI compresi), risultano inaccessibili ai portatori di handicap, in quanto mancano i percorsi segnalati e i parcheggi a loro riservati (Legge 13/89).

Sono stati utilizzati due milioni di euro per chiudere al traffico la piazza, con essa hanno chiuso anche alcune attività lì sorte, altre ancora hanno il futuro incerto, due milioni di euro provenienti da tasse, tasse pagate anche da quelle attività commerciali messe ora in difficoltà economica, abbandonate e senza alcun aiuto o riconoscimento del disagio creato.

Si è chiaramente alterato un equilibrio che esisteva da sempre.

Si dice che volevano copiare le aree pedonali di Pietrasanta e Lucca, dimenticando che quelle realtà possiedono, all’interno delle loro città, una forte tradizione di arte e cultura da far vivere, a Camaiore i turisti vengono soprattutto per la diversità e la bellezza del territorio, vera arte naturale.

Una bella piazza a vederla dall’alto non sembra, appare più come una lastra di cemento, dove non c’è un albero piantato, non c’è una fontana, non c’è un centimetro quadrato di erba, non c’è gente, forse perché, a parte gli eventi, non c’è nulla di veramente interessante da vedere.

Ultime notizie:                                                                                                              Una parte della piazza è stata riaperta al traffico.                                                          Un plauso all’Amministrazione Comunale per la decisione, invocata da molti cittadini.

 

Lettera ad un albero mai piantato

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Lettera ad un Albero mai piantato.

Albero mai piantato, se tu sapessi come alcuni umani trattano male i tuoi fratelli, incendiati, avvelenati, non curati, troppo poca riconoscenza per voi, eppure senza alberi non ci sarebbe vita.

Ci fornite buona parte di ossigeno, con la vostra legna abbiamo costruito la prima ruota, la prima casa, la prima barca, le prime medicine, ci avete dato cibo, riparo dal sole estivo e riscaldato in inverno.                                                                   Tutti questi regali hanno permesso a noi esseri umani di raggiungere il livello di vita attuale, e in cambio non ci avete mai chiesto niente.

E proprio in questi giorni di fuoco, dove interi boschi sono finiti in cenere, viene alla mente che centinaia di alberi dovevano essere piantati in parchi urbani, dedicati ai bambini nati e adottati.

Lo sai, Albero mai piantato, che una legge recita che per ogni bambino nato, o adottato, il Comune doveva piantare tu e tanti altri tuoi simili, guarda cosa dice la legge in proposito:

Un albero per ogni bambino nato.                                                                                   “La Legge n. 10 del 14 gennaio 2013, impone l’obbligo ai Comuni di mettere a dimora un albero per ogni nuovo nato o adottato e provvedere ad individuare un’area sul proprio territorio comunale da destinare a parco urbano con posa di piante autoctone.

La nuova norma, che modifica quella del 1992, introduce inoltre prescrizioni per la tutela degli alberi monumentali e ridefinisce la Giornata Nazionale dell’Albero celebrata il 21 novembre, con lo scopo di valorizzare la tutela del patrimonio arboreo e boschivo italiano.

La norma prevede che la piantumazione deve avvenire entro sei mesi dalla iscrizione all’anagrafe, ed uno specifico “Comitato per lo sviluppo del verde pubblico” (istituito presso il Ministero dell’Ambiente, dove i Comuni devono inviare le informazioni relative al tipo di albero e al luogo di sua messa a dimora, nell’ambito di un censimento annuale del nuovo verde urbano) vigilerà sul rispetto della nuova Legge”.

A quanto appreso il Comune di Camaiore, a fronte dei bambini nati e adottati dal 2013, ha piantato ZERO alberi.

 

 

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